Il paese sorse in epoca medievale lungo la via Francigena, percorsa all'epoca da numerosi pellegrini diretti dal Nord Europa a Roma;
risalgono infatti al XII e al XIII secolo i primi documenti a testimonianza della sua esistenza.
Nel 1312 il borgo divenne feudo dei conti Sanvitale, che lo mantennero fino al 1733; lo acquistarono allora i conti Tarasconi Smeraldi, che ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione sancita da Napoleone nel 1805.
Nel 1865, fallita la speranza di trovare l'oro, rivelatosi pirite, iniziò lo sfruttamento dei giacimenti minerari dei dintorni; alle prime concessioni per l'escavazione del rame del 1886, si aggiunsero negli anni seguenti anche quelle per il ferro, lo zinco e il feldspato. L'economia del borgo rimase legata alle miniere fino al 1943, quando i cantieri furono definitivamente chiusi.
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